Rivoli-Avio arriva il completamento della ciclabile

Ciclopista dell’Adige e del sole

Dopo diverso tempo d’attesa anche l’ultimo tratto della ciclopista Via Claudia Augusta che collega Bolzano a Verona attraversando splendidi paesaggi, sarà completato. I diciassette chilometri che interessano il tratto Rivoli Veronese – Avio saranno otto lungo il canale Biffis, sei affianco alla strada provinciale e tre lungo il tracciato della strada campestre. Finalmente si potrà pedalare su un percorso riservato senza rischiare la vita lungo la strada provinciale 11.

Fonte e maggiori dettagli:

http://www.larena.it/stories/dalla_home/463319_la_ciclopista_del_sole_punta_su_avio/?refresh_ce&scroll=1248

Percorso Europeo dei Forti

 

 

Grande opportunità per la Provincia di Verona e per il territorio di Rivoli, Pastrengo e Dolcè.

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“Un progetto finanziato dall’Europa per valorizzare e mettere in rete le fortificazioni della Provincia di Verona, con l’inserimento nell’itinerario europeo delle fortezze Asburgiche”

Per i dettagli rimando al articolo del quotidiano l’Arena:

http://www.larena.it/stories/Provincia/451597_il_percorso_europeo_dei_forti_unidea_che_fa_bene_al_turismo/?refresh_ce

La rievocazione della Battaglia di Rivoli Veronese

 

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Atto della battaglia, sul retro il forte di Rivoli

Tra pochi giorni ricorre l’anniversario della Battaglia di Rivoli avvenuta il 14 gennaio 1797.

Di seguito alcune foto della rievocazione svoltasi nel luglio 2011, per l’occasione erano presenti in paese le truppe italiane, austriache, francesi e venete.OLYMPUS DIGITAL CAMERA OLYMPUS DIGITAL CAMERA OLYMPUS DIGITAL CAMERA OLYMPUS DIGITAL CAMERA OLYMPUS DIGITAL CAMERA OLYMPUS DIGITAL CAMERA OLYMPUS DIGITAL CAMERA

LA BATTAGLIA DI RIVOLI

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PREMESSA

Le fortune del Generale Bonaparte iniziarono con la campagna d’Italia, nessuno può mettere in dubbio la temperanza e determinatezza di un uomo che cambiò il corso della storia ma la vera svolta della sua vita la ebbe proprio nel paese di Rivoli Veronese.

CONTESTO STORICO

Prima della campagna d’Italia Napoleone era sconosciuto anche in Francia e il comando gli venne assegnato, potremmo dire, con una spintarella avuta da un membro del direttorio di Parigi, Barras. Raccomandazione o no Bonaparte raggiunse molti più obiettivi di quanti gliene vennero assegnati. In primo luogo sconfisse letteralmente l’esercito Austro-Piemontese con un susseguirsi di battaglie dall’esito positivo che lo fecero giungere sulla linea Lago di Garda Garda – Mincio. Napoleone non esitò a conquistare Verona città da secoli sotto la neutrale Repubblica di Venezia e assediò Mantova in mano all’impero Asburgico, che trovò tra le sue mura un solido riparo. Questi eventi si svolsero nell’arco di due stagioni, primavera estate del anno 1796. Se all’inizio dell’anno il nome Bonaparte era quasi sconosciuto a Parigi, ora il giovane Generale spaventava. Napoleone vista la fortunata campagna chiese rinforzi da Parigi ma la risposta che ricevette fu una convocazione urgente a Milano, il Direttorio parigino voleva frenare l’euforia del Bonaparte, ma Napoleone non esitò a rifiutare l’ordine e a Milano non si presentò. (La lettera originale di questo rifiuto è conservata al Museo Napoleonico di Rivoli Veronese). Bonaparte continuò le sue conquiste impossessandosi dell’Emilia e lasciando respiro a Mantova. Questa azione convinse l’impero ad attaccare i francesi presso i territorio di Arcole (Battaglia di Arcole 15-17 Novembre 1796) con lo scopo di indebolire Napoleone e liberare Mantova dall’assedio. Da Vienna cercarono di trattare con Napoleone ma il giovane Generale francese non ne volle sapere. L’impero decise di inviare sul territorio un esercito di rinforzo formato da ben 65.000 uomini con a capo Alvinczi, l’obiettivo era liberare Verona, Mantova e l’Emilia.

Napoleone nonostante la sua invincibilità non aveva ancora sconfitto l’avversario più temuto “l’esercito Imperiale”. A Rivoli Veronese stava per consolidarsi la vera affermazione di quel piccolo uomo che avrebbe reso grande prima se stesso e poi la Francia.

LA BATTAGLIA

Nei primissimi giorni del 1797 Napoleone riuscì a intuire le mosse dell’Impero e il piano strategico che avrebbero attuato. L’esercito proveniente da Vienna stava entrando in Val Adige dove si sarebbe diviso in due tronconi, il primo destinato a sconfiggere i francesi alle pendici del Baldo, il secondo diretto a oriente verso Vicenza con lo scopo di sconfiggere l’armata francese in difesa su quel confine e poi dirigersi a Mantova, liberarla dall’assedio e congiungersi successivamente a Verona con l’altro troncone dell’esercito. Bonaparte prima che il piano imperiale andasse a buon fine schierò i suoi uomini attorno a Rivoli cercando di frenare i due tronconi imperiali e impedendone l’unione. La battaglia si svolse il 12 e 13 gennaio, Napoleone sembrava non reggere l’avanzata dell’esercito viennese. Il giorno 14 quando gli austriaci guidati dal Generale Lusignan erano certi di aver superato il blocco francese e si diressero verso Affi, il Generale Masséna si riappropriò dei monti tra Rivoli e Caprino. Napoleone ordinò immediatamente l’attacco alle spalle che portò a una rapida vittoria su Lusignan. Nel frattempo Alvinczi alla guida dell’atro troncone imperiale dovette dichiarare ritirata in quanto non riuscì a superare il blocco a Rivoli, si diresse verso Nord da dove era sceso.

Napoleone colse l’occasione per battere anche i pochi uomini imperiali del fronte orientale impegnati a liberare Mantova, conquistando anche la cittadina che fu costretta alla resa.

Le forze umane impiegate in questa battaglia videro:

28.000 fanti e qualche centinaio di cavalieri imperiali contro 23.000 fanti e 1600 cavalieri francesi.

Le perdite ammontarono a:

14.000 tra morti, feriti e prigionieri imperiali contro i 5.000 francesi.

COSA ACCADDE DOPO?

La vittoria è indubbiamente francese, Napleone su piano tattico riuscì a dimostrare una netta superiorità rispetto ai comunque ben preparati Generali imperiali. Questa vittoria cambiò le sorti dell’Italia, Napoleone in pochi mesi raggiunse Venezia conquistando l’intero Veneto. In 17 ottobre 1797 con il trattato di Campoformio cedette il Veneto all’Austria e ufficializzò il possesso dei territori lombardi ed emiliani in mano francese. La longeva Repubblica di Venezia con la vittoria di Rivoli smise d’esistere e i cittadini di Rivoli nel giro di pochi mesi passarono sotto tre nazioni differenti: La Serenissima, la Francia e L’Impero.

Forte di Bard una realtà da visitare

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Lo sapevate che???

Vagando per l’Italia si scoprono molte cose, la nostra nazione possiede in ogni angolo un pezzo di storia antica, medioevale, moderna o di un secolo fa, quante leggende, quanti castelli, quante ville, quanti palazzi, borghi, paesi, città tutti meritevoli di almeno una visita nella vita. Il nostro territorio è il paradiso dell’arte, della cultura e della storia eppure molti di noi quasi non lo considerano o forse non lo conoscono.

La scorsa estate vagando tra Piemonte e Val d’Aosta in una vacanza culturale e 360° mi sono imbattuto in alcune realtà che non conoscevo e che molto mi sono rimaste a cuore. La vacanza era destinata alla visita delle Residenze dei nostri Re, i Savoia che nel torinese mi pare di aver capito non amino molto e alla visita di alcuni castelli di Aosta. Questi temi sicuramente li tratterò in futuro per le mille curiosità che nascondono e per la sindrome da Stendhal che certi luoghi provocano.

Tornando a noi e alla mia vacanza devo far presente che superato il confine Piemontese in direzione Aosta ci si imbatte in una maestosa fortezza ottocentesca che ovviamente serviva per sbarrare la strada al nemico proveniente da Nord-Ovest ma che ad oggi compie ancora il suo compito in quanto è un’offesa non fermarsi a visitarla. Ammirevole è il lavoro delle amministrazioni o di chi la gestisce, è un perfetto contenitore culturale per eventi, mostre, passeggiate e per laboratori didattici. Tutto questo non è utopia ne fantasia è semplicemente il Forte di Bard. Guardate un po il sito… http://www.fortedibard.it/
Ora chiudete gli occhi e immaginate Rivoli e il suo territorio con i forti adibiti a mostre, spazi didattici, ricreativi con bookshop, ristoranti, caffetterie, musei di arte contemporanea, di storia Napoleonica, di storia austriaca collegati tra loro con ascensori panoramici o trenini elettrici dove tutte le famiglie possono passare una giornata divertendosi tra storia, arte, cultura e un verde paesaggio.

Lo pensate fantascientifico?…andate a Bard e poi ne riparliamo ^-^

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In attesa del calendario delle rievocazioni 2013

Mentre aspettiamo le date delle rievocazioni storiche del 2013 alcune fotografie scattate nelle scorse edizioni possono far comprendere la realtà di questi eventi che coinvolgono numerosi spettatori attratti dal rivivere in modo pacifico pezzi di storia perfettamente reinterpretati da attori di tutte le età. Le più famose rievocazioni si svolgono:

  • Pastrengo (Carica dei Carbinieri 30 aprile 1848);
  • San Martino della battaglia (battaglia 24 giugno 1859);
  • Verona;
  • Rivoli (battaglia del 14 gennaio 1797);
  • Peschiera (30 maggio 1848);
  • Calmasino (29 maggio 1848);
  • Villafranca ( Battaglia di Santa Lucia 6 maggio 1848);
  • Legnago;
  • ecc.

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Forte Chiusa Veneta

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Il Forte Chiusa Veneta (115 m.s.m.) sorge in uno dei punti più strategici di tutta la Val d’Adige, date le caratteristiche morfologiche del territorio il passaggio risulta già fortificato da madre natura. Non fa quindi scalpore pensare che prima della costruzione del Forte Chiusa, avvenuta tra il 1849 e il 1851, esistesse già un fortilizio utilizzato dalla Serenissima Repubblica di Venezia come Dogana Veneta per il controllo delle merci transitanti via terra e via fluviale. Il nuovo progetto (visibile nella pianta austriaca qui sopra) era strutturato su due piani e si estendeva dalla parete del monte fino all’ansa dell’Adige. Due casamette con batterie erano destinate al controllo del passaggio della direttrice nord-sud, mentre una caponiera semicilindrica si affacciava verso ovest ossia sul fiume. I muri perimetrali inoltre erano adibiti ad ospitare la fucileria. Oggi il forte risulta sbrecciato nella zona di passaggio della strada carrabile, inizialmente quest’apertura non esisteva, il passaggio della strada si inseriva direttamente nel forte attraverso un’apertura ad arco. Dal 1857 anche la strada ferrata, che oggi segue un’altro percorso, aveva il passaggio obbligatori attraverso il forte. La ferrovia poteva venire interrotta abbattendo il ponte sul fossato di protezione, anche il percorso della strada carrabile era vincolato al passaggio su due ponti levatoi. Il forte si presenta come una perfetta dogana da cui si è obbligati a passare. Questo forte assieme ai forti Wohlgemuth, Hlawaty e Mollinary fa parte del progetto austriaco di controllo della zona Rivoli Ceraino realizzato tra il 1849 e 1852.

Riproduzione della chiusa in epoca veneziana
Riproduzione della chiusa in epoca veneziana

Das Fort Closed Veneta (115 m ü.M.) befindet sich in einer der strategisch wichtigsten aller Val d’Adige, angesichts der Beschaffenheit des Geländes der Übergang bereits von Mutter Natur wird gestärkt entfernt. Es ist dann nicht rühren zu denken, dass vor dem Bau des Fort Lock, die zwischen 1849 und 1851 stattfand, gab es bereits eine Festung, die von der Republik Venedig als Zollhaus für die Kontrolle von Gütern im Transit durch Land und Fluss verwendet. Das neue Projekt (sichtbar im österreichischen Werk oben) wurde auf zwei Etagen gebaut und sich von der Wand des Berges, um die Biegung der Etsch. Casamette mit zwei Batterien wurden entwickelt, um den Durchgang von der Nord-Süd steuern, während eine halbzylindrische caponiera nach Westen, die auf dem Fluss ist. Die Wände wurden auch verwendet, um das Gewehr zu hosten. Heute ist die Festung in der Passage der Einfahrt verletzt wird, zunächst gab es diese Öffnung wurde die Passage von der Straße direkt in die Festung durch eine gewölbte Öffnung eingefügt. Seit 1857 auch die Bahn, die nun folgt einen anderen Weg, hatte die obligatorische Passage durch die Festung. Die Eisenbahn gestoppt werden konnte Absenken der Brücke über den Burggraben des Schutzes, wurde der Weg der Einfahrt verpflichtet, auf zwei Zugbrücken fort. Die Festung sieht aus wie eine perfekte Bräuche aus der Sie verpflichtet, übergeben werden. Diese starke zusammen mit starken Wohlgemuth, Hlawaty Mollinary und ist Teil der österreichischen Regelzone Rivoli Ceraino zwischen 1849 und 1852 gebaut.

Disegno della chiusa prima della demolizione
Disegno della chiusa prima della demolizione

Forte chiusa

Forte Hlawaty o Ceraino

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Questa fortificazione fa parte della schiera difensiva di sinistra Adige, è il secondo dei tre fortiper disposizione altimetrica sul monte Pastello (236 m.s.m.). Il forte Hlawaty costruito in pietra locale (Rosso Ammonitico) è intitolato all’architetto militare Johann von Hlawaty attivo nei progetti delle fortificazioni della città scaligera e di alcuni forti. I lavori di realizzazione del forte durarono due anni 1850-51. La struttura è interessante perché si adatta perfettamente alla montagna, il perimetro risulta quindi irregolare. La costruzione è stata ideata per dialogare con i forti di Monte e di Rivoli incrociandone il tiro, tuttavia la maggior protezione è rivolta a Nord con le cannoniere in casamatta con strato di terra battuta di due metri. Verso Sud furono progettate le zone di “servizio” come: la raccolta dell’acqua piovana incanalata verso apposite cisterne da canalette e pozzetti. Il forte ora in stato di abbandono ha mantenuto la sua perfetta struttura sembra quasi il tempo si sia fermato al suo interno, una visita effettuata prestando attenzione porta il fruitore a conoscere suggestive sale interne, magazzini, cannoniere tutti collegati da bei corridoi e scale dalla interessante manufattura. Il forte difendeva la vallata con un armamento di quindici bocche da fuoco.

Diese Festung ist Teil der Immunabwehr links Adige, ist die zweite von drei fortiper Verfügung Höhe auf dem Mount Pastel (236 m.) Die starke Hlawaty im lokalen Stein (Red Ammonitico) gebaut, um den militärischen Architekten Johann von Hlawaty aktive Projekte in der Befestigungsanlagen der Stadt Verona und einige starke berechtigt. Die Bauarbeiten der Festung dauerte zwei Jahre 1850-51. Die Struktur ist interessant, weil es perfekt auf den Berg, ist der Umfang daher unregelmäßig. Das Gebäude wurde entwickelt, um mit dem starken und dem Monte di Rivoli incrociandone der Schuss interagieren, jedoch ist, desto mehr Schutz für den Norden mit dem Schützen in Kasematten gegeben mit einer Schicht aus Lehm als zwei Meter. Süd Zonen wurden auf “Service”, wie Regenwassernutzung Tanks geleitet, um die entsprechenden Kanäle und Brunnen entworfen. Die Festung jetzt in einem Zustand der Verwahrlosung beibehalten hat seine perfekte Struktur scheint die Zeit still innen, stand ein Besuch durch die Aufmerksamkeit führt den Betrachter zu charmanten Speisesälen, Lagerhallen, Kanonenboote allem durch schöne Fluren und Treppen von der interessanten verbunden wissen, Manufaktur. Die Festung verteidigt das Tal mit einer Bewaffnung von fünfzehn Kanonen.DSC_0017Ceraino

Forte Mollinary o di Monte

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Forte Mollinary situato a Monte di Sant’Ambrogio è il più elevato dei quattro forti austriaci costruiti in difesa della chiusa del Ceraino e del territorio di Rivoli. Costruito a quota (410 m.s.m.) tra il 1849 e il 1852 è il terzo dei tre presenti, situato verso sinistra dell’Adige. Anche questo forte come gli altri venne costruito con pietra locale (Rosso Ammonitico) e prende il nome di un Generale austriaco Anton von Mollinary. Il forte oggi è in stato di rudere, alcune parti si conservano in buono stato altre sono crollate a causa di un bombardamento. Il forte non è visitabile ma tuttavia si riesce ad accedervi attraverso buchi nella recinzione perimetrale ma bisogna avere particolare cautela perché la possibilità di farsi male è elevata. Numerose sono le stanze, la struttura poteva accogliere una guarnigione di circa cento uomini ed era difesa da ventiquattro bocche da fuoco. La pianta è irregolare come per il forte Hlaway e si adatta alla montagna. L’ingresso (un bel portale in bugnato) è rivolto a Est ed è protetto da un fossato scavato nella roccia superabile attraverso un ponte levatoio. Il punto cardinale da difendere era l’Ovest dove trovavano posto le cannoniere in casamatta disposte su due piani. Il forte incrociava il proprio tiro con il forte di Wohlgemuth di Rivoli e il forte Chiusa Veneta di Ceraino.

Starke Mollinary in Monte di Sant’Ambrogio befindet sich der höchste der vier österreichischen Festungen gebaut, um die Ceraino geschlossen und das Gebiet von Rivoli zu verteidigen. Erbaut auf einer Höhe (410 m ü.M.) zwischen 1849 und 1852 ist das dritte von drei vorhanden sind, auf der linken Seite der Etsch gelegen. Auch stark wie der andere wurde mit lokalem Stein (Red Ammonitico) gebaut und wird als allgemeine österreichische Anton von Mollinary. Das Fort ist nun in einem Zustand der Ruine, einige Teile sind in gutem Zustand gehalten anderen zusammengebrochen, weil der Bombardierung. Das Fort ist noch nicht geöffnet, aber Sie können nicht darauf zugreifen durch Löcher im Zaun, aber wir haben besondere Vorsicht, weil die Gefahr von Verletzungen ist hoch. Es gibt zahlreiche Zimmer, konnte die Struktur beherbergen eine Garnison von etwa hundert Männer, und wurde von 24 Geschützen verteidigt. Die Anlage ist unregelmäßig für die starke Hlaway und passt sich an den Berg. Der Eingang (ein schönes Portal ashlar) ist nach Osten und wird durch einen Graben gegraben in den Felsen über eine Zugbrücke zu überwinden geschützt. Der Kardinal Punkt war, den Westen, wo die Kanonenboote in Kasematten auf zwei Etagen platziert wurden verteidigen. Die starke gekreuzt sein Schuss mit starken Wohlgemuth von Rivoli und der starken Closed Veneta Ceraino.

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Monte